Sampietrini
Perché si chiamano così

Curiosità 23 mar 2020

Passeggiare per la città di Roma, si sa, è un'esperienza eccezionale.
Ogni anno infatti migliaia di turisti invadono la capitale italiana per contemplare i suoi inI credibili monumenti, l'arte e la storia che pervadono ogni suo angolo, i suoi piatti tipici e il calore dei suoi abitanti. Vagando per le sue strade, ci si imbatte in compagnie numerose, coppie o singoli che si aggirano con mappe alla mano, cercando di orientarsi in mezzo a tanta bellezza, coi nasi rivolti verso l'alto...ma anche verso il basso!
Eh si, perché a Roma anche la pavimentazione è degna di essere osservata con cura!

Sampietrini

I Sampietrini, o Sanpietrini, sono piccoli blocchetti di leucitite, una roccia che ha origine vulcanica ed è tipica delle zone intorno a Viterbo e dei Colli Albani.
Questa tipica pavimentazione romana deve la sua particolarità al fatto di non essere cementata: i blocchetti vengono posati e battuti su un letto di sabbia e pozzolana. Questo metodo di posa conferisce a questo particolare tipo di pavè una notevole elasticità e capacità di adattamento al fondo stradale.

Ma perché i Sampietrini si chiamano così?

Il loro nome deriva dal luogo dove per la prima volta vennero impiegati, Piazza San Pietro.
Pare infatti che nel 1725 Monsignor Ludovico Sergardi, economo e prefetto della Fabbrica di San Pietro, valutò le pessime condizioni in cui si trovava la piazza di fronte alla Basilica decidendo di farla lastricare proprio con questa tipologia di pavimentazione.
Da allora in poi questi blocchetti vennero trovarono ampio utilizzo sia nel centro di Roma che nelle periferie, consentendo la realizzazione di splendide opere, come la pavimentazione di Piazza del Campidoglio, il cui progetto era ispirato ad alcuni disegni del Michelangelo, oppure quella di Piazza Navona e di Piazza del Quirinale. Nei vicoli storici che partono da Via del Corso, troviamo poi riprodotti in maniera fedele i disegni originali risalenti al Seicento e al Settecento.

Qualche curiosità

– I Sampietrini venivano anche chiamati “selci”, nonostante si tratti di un errore dato che la selce ha un'origine sedimentaria e tendenzialmente marina, mentre la leucitite ha origine vulcanica. Questo errore di definizione ha portato all'uso comune della definizione di “selciaroli” per intendere coloro che si occupavano della posa di questa pavimentazione.

– Il sapiente lavoro degli artigiani che mettevano in posa questo tipo di lastricato non ha potuto impedire che questi blocchetti, che non venivano in alcun modo cementati e risultavano dunque semplici da staccare dal suolo, venissero utilizzati come arma da lanciare durante le rivolte romane, e non solo.

– La loro invenzione fu legata all'agevolazione del passaggio delle carrozze. Oggi però non tutti i cittadini amano muoversi per la città con questi blocchetti sotto le ruote di auto e motorini e c'è addirittura chi vorrebbe sostituirli con l'asfalto, più adatto ai mezzi moderni e la cui manutenzione è meno costosa.